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Tra Pesaro (a pranzo da Farina) e Fano

Lo scorso weekend sono stato nelle Marche, ho accompagnato mia moglie che doveva tenere un corso di pasticceria e panificazione vegana e senza glutine, domenica 24 maggio a Fano.

Marigo (il ciclista): farina di farro integrale, fiordilatte, pomodorino vesuviano, salsiccia di rustichello, rucola

Ne ho approfittato per un giro da Farina – Pizzeria con cucina, la fama della loro pizza li precedeva e non vedevo l’ora di assaggiarla. Farina è una pizzeria “atipica” che ha puntato sull’eccellenza e sulla qualità delle materie prime, scelta in controtendenza con la maggior parte delle pizzerie che fanno la gara a chi vende la margherita al prezzo più basso o organizzano improbabili giropizza.

Mia moglie è stata da loro più volte, sia per consulenze nell’ambito della pasticceria salutistica, sia per tenere dei corsi aperti al pubblico. Mi aveva parlato benissimo di loro .

Il ristorante è ben curato, a due passi dal lungomare (peccato per la giornata grigia che non ci ha permesso di restare fuori), attorno ai tavoli ci sono degli scaffali di legno con varie scatole dei prodotti che usano. La scelta delle materie prime è quasi maniacale, molto bio e dove possibile di produzione locale. La scelta delle pizze non è vastissima (anche questo indice di qualità) e ci sono scelte davvero particolari

L’impasto può essere scelto tra farina tipo 1, integrale o farro; mentre la mozzarella può essere fiordilatte, bufala marchigiana o di riso. Io ho scelto la MARIGO (IL CICLISTA): fiordilatte, pomodorino vesuviano, salsiccia di rustichello, rucola. L’impasto non poteva che essere al farro integrale 😉

La pizza è ben cotta, soffice all’interno e croccante all’esterno, lo stile ricorda quello partenopeo. Il condimento ottimo: la rucola è freschissima, la salsiccia saporita mafarina-menu non stucchevole, i pomodorini eccezionali. Ho apprezzato anche le dosi che non hanno reso un ingrediente più prepotente degli altri, come spesso accade.

Come dolce ho preso un semifreddo al pistacchio con croccante alle nocciole, molto buono anche questo e dal colore si vedeva che era pistacchio e non il solito colorante verde brillante.
Dopo pranzo ci siamo fermati un po’ a parlare con Paolo Severi, il proprietario, persona squisita e su cui mi trovo allineato su molti temi legati al mondo dell’alimentazione e della ristorazione.

Il pizzaiolo si chiama Mirko Quarto, segnatevi questo nome… se continua così tra qualche anno sarà famoso 😉

 

Via da Pesaro ci siamo diretti a Fano, abbiamo lasciato le valige in albergo ed abbiamo fatto due passi nelle vie del centro, affollate nonostante la leggera pioggia. Alle 8 ci siamo incontrati con Giusi, una delle mamme dell’Associazione AltramareA e siamo andati a cena da BeYOUtiFOOD, un ristorante vegetariano aperto da poco a Fano. Da onnivoro convinto guardo sempre ai locali vegetariani con sospetto, per esperienza posso dire che si dividono in due categorie: quelli gestiti da invasati e quelli che cucinano coi cosìdetti. BeYOUtiFOOD appartiene, fortunatamente, alla seconda categoria. Il giovane cuoco è davvero in gamba, il locale piacevole (era pieno ed era un po’ chiassoso) ed il personale gentile.

Io ho preso degli gnocchi di patate e grano saraceno con crema ai piselli, veramente buoni, mia moglie riso selvaggio sopra con vellutata di tofu e barbabietola, invitante solo a vederlo. Eravamo abbastanza sazi dal pranzo e non abbiamo preso altro, ma anche le altre portate erano invitanti.

 

L’indomani ci siamo recati di buon ora all’Oratorio della Chiesa di San Lazzaro per iniziare a sistemare la sala per il corso. Ben presto sono arrivati i primi partecipanti ed abbiamo iniziato.

Il corso è stato intensivo.. più di 6 ore e fare l’assistente è più faticoso di quanto sembri da fuori. Correre avanti e indietro con le teglie, tenere pulita la postazione, preparare gli ingredienti, tenere sotto controllo i tempi, ecc. ecc. Sono arrivato a fine giornata che ero scoppiato e la prospettiva di fare 4 ore di strada per tornare non era di certo allettante! Però al di là della fatica è sempre una soddisfazione.

Questa volta poi avevamo a che fare con mamme e papà che volevano imparare a realizzare dolci buoni ed un po’ più sani per i propri bambini, senza utilizzare farine preconfezionate, grassi “cattivi” e zucchero bianco.

Ecco alcune delle preparazioni che abbiamo proposto: